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12 04 2013 | Rimini | Carim e Aeradria: Pdl e 5Stelle spiegano le differenze a Provincia e Comune

Venerdì, 12 Aprile 2013

mattone

Rimini | Carim e Aeradria, Pdl e 5Stelle spiegano le differenze a Provincia e Comune


Rispetto alle posizioni espresse dal presidente della Provincia Stefano Vitali e dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi sulla denuncia pubblica di Banca Carim rispetto alla gestione poco trasparente del concordato che potrebbe salvare la società di gestione dell’aeroporto di Rimini Federico Fellini, i 5Stelle riminesi ricordano “che la Carim ha subito l'onta del commissariamento con conseguente azzeramento dei vertici e presa del potere da parte di due commissari arrivati da Roma e nominati da Banca d'Italia. Non solo, Banca d'Italia ha già commisurato pene pecuniarie nei confronti di quelli che sono stati ritenuti responsabili per un totale non inferiore al mezzo milione di euro, salvo i maggiori danni da constatare in sede giudiziaria e penale. Non solo, Banca d'Italia ha dato il suo assenso al nuovo management scelto ed ha imposto la società di certificazione per essere certa che i numeri che vengono dati siano reali”.
Non così per Aeradria che “continua il solito management di nomina politica, i magnificati dagli stipendi si sono iscritti fra i creditori privilegiati ed ora si vorrebbe che il cattivo credito comminato in passato continuasse come se nulla fosse accaduto. E la società di certificazione che ha provato a guardare dentro ai numeri ha alzato le mani sconfitta dalla loro ermeticità fallimentare”. Aeradria, fanno notare i 5Stelle, sarebbe alla stregua di Carim se invece si fosse proceduto con la “nomina da parte di Enac di un commissario temporaneo per l'operatività minima corrente in attesa dell'approntamento di un bando europeo di assegnazione della gestione dell'aeroporto”.


Pericolose, e poco istituzionali, inoltre secondo il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi le prese di posizioni espresse da Gnassi e Vitali, “per il buon esito della trattativa in corso che riguarda le imprese locali, il futuro dell’aeroporto, i suoi lavoratori ed il suo notevolissimo indotto economico”. Pur condividendo con i due “alcune argomentazioni” “sulla gestione della Banca e della Fondazione ed alcune rivendicazioni rispetto al sostegno dato nei momenti di difficoltà dell’istituto di credito”.
Parole pericolose “tanto più se, come apprendiamo dalle cronache, la Banca non è mai stata contattata direttamente per essere messa al corrente della situazione e delle prospettive future di Aeradria . Il Comune e la Provincia non sono due clienti “normali” e la Cassa di Risparmio non è un fornitore “normale” ma tutte sono Istituzioni importanti del nostro territorio che non possono non dialogare e parlarsi solo con le carte bollate”. Sconcertante poi, conclude Lombardi, che “le imprese locali che hanno lavorato fidandosi di Provincia e Comune e che oggi hanno la prospettiva di essere saldati con il 30% del loro credito” “non sono state coinvolte bonariamente nella vicenda ma informate semplicemente tramite procedure burocratiche”.


Della situazione drammatica del Fellini parla anche il consigliere provinciale ravennate dell’ Udc Gianfranco Spadoni. L'ente di piazza Caduti detiene una quota di partecipazione in Aeradria che dopo l'aumento di capitale è pari allo 0,83%, passando cioè da oltre 157mila a quasi 26mila con una perdita patrimoniale secca di oltre 131mila euro. L’Udc da tempo chiede alla Provincia di liberarsi di tale quota.


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